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sicurezza sul lavoro

Anche se conoscere la realtà in cui si opera è fondamentale per le politiche di programmazione, non è sempre facile oggi inquadrare l’economia di un Comune di 15.000 abitanti ed è ancora più difficile se scendiamo sotto a questa soglia. Si deve porre la lente su una micro-scala che molto spesso non è sostenuta da dati di supporto. Le analisi sono in prevalenza macro o tuttalpiù di area se non di area vasta o di distretto.  Ovvio che le scelte di politica economica non si giocano nei singoli piccoli comuni. 

Crediamo sia fondamentale però, per chi in qualsiasi campo ha necessità di conoscenza per poter prendere decisioni, una discesa nel dettaglio, attraverso l’approfondimento di tutti gli indicatori possibili e disponibili. Questo per avere elementi di riferimento che illustrino in linea di massima le tendenze in cui si andranno ad inserire le proprie scelte. Perché comunque a livello provinciale, scelte di sviluppo sono state portate avanti e sia le realtà economiche che gli enti locali, sostenuti oppure no, hanno comunque indirizzato le loro economie. Il Piano territoriale di Coordinamento Provinciale ha dettato alcune linee. Forse non era lo strumento più idoneo per un raccordo tra scelte urbanistiche dei comuni e lo sviluppo del territorio. Sarebbero serviti strumenti oggi relativamente nuovi come ad esempio i Piani Strategici, che fossero in grado di coinvolgere una pluralità di soggetti pubblici e privati ed indirizzare risorse verso obiettivi e progetti condivisi. I tentativi sono stati troppo timidi e troppo poco lungimiranti.  

Esistono comunque alcuni studi che da alcuni anni stanno scavando nel dettaglio dei territori tra alcuni indicatori di tipo economico. Ad esempio “SMAIL “, il Sistema di Monitoraggio Annuale delle Imprese e del Lavoro in Emilia-Romagna di ERVET, Unioncamere e CLAS Group offre la fotografia aggiornata delle imprese e delle unità locali realmente attive in Emilia-Romagna sino al dettaglio comunale. È l’esito di complesse procedure statistiche che valorizzano i dati del Registro imprese (1)I dati SMAIL, aggiornati al giugno 2017 (la precedente versione era del giugno 2015), ci consente di fare una escursione tra i dati delle unità locali, dei dipendenti delle unità locali (2) e degli addetti complessivi delle unità locali (3). 

Il presente studio ragiona solo sui dati relativi alla Provincia piacentina   relativamente agli indicatori sopra richiamati. Non si sofferma su altri aspetti pur molto importanti come la qualità del lavoro, sull’orario part- time o a tempo indeterminato, sul tasso di pendolarismo verso altre provincie soprattutto lombarde. Così come, viene chiarito più avanti, il lavoro è propedeutico ad uno studio più complesso sulla sostenibilità ed il benessere delle due microeconomie più importanti dopo Piacenza: Fiorenzuola e Castel San Giovanni, ma che qui non è oggetto di analisi.

Allegati: piacenza-microecon-08-17-1

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