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TECNICI RIFIUTI: 16/10/2023 SCADENZA PER L’IDONEITÀ

Responsabili tecnici rifiuti in scadenza il 16/10/2023

Esami di idoneità per 13.000 tecnici di rifiuti.

Tecnici rifiuti  L’Albo Nazionale Gestori  Ambientali ha informato della prossima scadenza, il 16 ottobre 2023 dei
requisiti di idoneità riguardanti 13 mila Tecnici Rifiuti che stanno operando in regime transitorio. Questi soggetti dovranno quindi sostenere l’esame.

Sanzioni e limitazioni per chi non si attiva per tempo.

L’Albo Nazionale ha già pianificato la comunicazione alle aziende perché si attivino per tempo. Infatti in caso di perdita del requisito di idoneità ed in assenza della nomina di un nuovo soggetto saranno applicate le limitazioni e le sanzioni previste delle deliberazioni dell’Albo.

Quando iscriversi all’esame di tecnici di rifiuti.

L’iscrizione all’esame di per i Responsabili Tecnici di rifiuti dovrà avvenire tra i 60 e i 40 giorni prima della data della prova. Il mancato superamento dell’esame entro il 16 ottobre 2023, oltre alla perdita delle agevolazioni, passato il periodo di 90 giorni , consentiti, di esercizio provvisorio da parte del legale rappresentante (con funzioni di Responsabile Tecnico).   Inoltre, in mancanza della nomina di un nuovo Responsabile, l’Albo Gestori Ambientali si avvierà il procedimento per la cancellazione dell’impresa dall’Albo. 

Imprese in regime transitorio

Le imprese che operano in regime transitorio, comunica l’Albo, sono iscritte per le seguenti categorie:

1. raccolta e trasporto rifiuti urbani

4. raccolta e trasporto rifiuti speciali non pericolosi

5 . raccolta e trasporto rifiuti speciali pericolosi);

8. intermediazione e commercio rifiuti senza detenzione

9 .bonifica siti

10. bonifica beni contenenti amianto

Due parole sull’Albo Nazionale Gestori Ambientali

L’Albo nazionale gestori ambientali è stato istituito dal D.Lgs 152/06 e succede all’Albo nazionale gestori rifiuti disciplinato dal D.Lgs 22/97. E’ costituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed è articolato in un Comitato Nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, e in Sezioni regionali e provinciali, con sede presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano. Il Comitato Nazionale e le Sezioni regionali e provinciali sono interconnessi dalla rete telematica delle Camere di commercio.

eco consul sas è abilitata ad assumere l’incarico di responsabile tecnico.

Sono molti i clienti per i quali svolgiamo già questo servizio. Per info chiama il +39 0523 98.43.72

 amministrazione@ecoconsulsas.it

bonus fiscale 2023
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BONUS RACCOLTA DIFFERENZIATA: cosa è, chi ne ha diritto.

Il bonus raccolta differenziata è stato inserito nella legge di Bilancio 2023 e riguarda i crediti di imposta al 36% per chi utilizza prodotti riciclati

Chi ha diritto al bonus

Le aziende che acquistano prodotti realizzati con materiali riciclati come gli imballaggi in plastica biodegradabili e compostabili, conformi alla normativa UNI EN 3432:2002, o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro, potranno beneficiare per gli anni 2023 e 2024 di un credito d’imposta del 36% delle spese documentate per tali acquisti.

Requisirti degli imballaggi

La norma tecnica UNI EN 13432:2002, intitolata “Imballaggi – Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione”, specifica i requisiti e i procedimenti per determinare le possibilità di compostaggio e di trattamento anaerobico degli imballaggi e dei materiali di imballaggio. È la versione ufficiale in lingua italiana della norma tecnica europea EN 13432 (del settembre 2000.

Come ottenere il bonus raccolta differenziata

Per ottenere il credito d’imposta, le imprese devono utilizzare il modello F24 per presentare la domanda attraverso il sistema dell’Agenzia delle entrate. Come indicato nel testo, per richiedere il credito d’imposta, deve essere specificato nella dichiarazione dei redditi e presentato attraverso l’Agenzia delle entrate, altrimenti la richiesta verrà rifiutata.

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PLASTIC TAX: RINVIO AL 1 GENNAIO 2023?

sicurezza ambientale

Il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2021 ha approvato il DL Bilancio 2022 e pluriennale 2022/2024 che dovrà ora passare all’approvazione dl Parlamento entro il 2021. Tra le novità ambientali il rinvio di un anno (dal 1 gennaio 2022 al 1 gennaio 2023) per l’applicazione dell’imposta di consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego (Macsi) che era stata introdotta dalla legge di bilancio del 2020 (L. 160/2019). La cosiddetta Plastic Tax.

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SLITTA A GIUGNO IL NUOVO MUD 2021

sicurezza ambientale
30 Marzo 2021

SLITTA A GIUGNO IL NUOVO MUD 2021

Il D.P.C.M. del 23 dicembre 2020, ha approvato il nuovo MUD, Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale che i produttori e i gestori dovranno compilare per il 2021. La scadenza ultima non sarà come di solito il 30 aprile, ma per la situazione pandemica, la data slitterà al 16 giugno 2021.

Lo schema generale del MUD continua ad essere articolato in 6 comunicazioni. Vi sono invece alcune novità nelle informazioni da trasmettere e nelle modalità di invio delle comunicazioni.

In particolare riguardano:

  • gli impianti che svolgono attività di recupero
  • la comunicazione rifiuti e veicoli fuori uso
  • la scheda “CG-costi di gestione” della comunicazione rifiuti urbani è stata completamente ridisegnata;
  • modifiche nelle categoriedella comunicazione RAEE
  • nella comunicazione RAEE aggiunta la voce della quantità di RAEE preparate per il riutilizzo

Continuano, invece, ad essere applicabili le sanzioni per la tardiva, omessa o incompleta dichiarazione che rimangono invariate.

Restano esonerati dall’obbligo di presentazione:

  • i produttori di rifiuti che non sono inquadrati in un’organizzazione di ente o di impresa.
  • gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, del D.lgs. 152/2006, nonché per i soli rifiuti non pericolosi, le imprese e gli enti produttori iniziali che non hanno più di dieci dipendenti;
  • le imprese e gli enti produttori di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, diversi da quelli indicati alle lettere c), d) e g)

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Rimani aggiornato con la nuova programmazione dei corsi sicurezza 2021


Avvio iscrizioni corso sicurezza lavoratori parte Generale in Aula


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10.05.2019 – Al via Corso di Formazione per Addetti al Primo soccorso aziendale


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12.04.2019 – Aggiornamento Addetti Primo soccorso


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L’evoluzione della produzione dei rifiuti urbani-Provincia di Piacenza-2007-2017

sicurezza ambientale

In Italia negli ultimi cinque anni la produzione dei rifiuti urbani  ha avuto un andamento altalenante. : in calo rispetto al 2012 nel 2013 e 2014, in lieve aumento nel 2015  ed ancora in significativa crescita nel 2016.

Mentre nel 2016 la Raccolta differenziata dei rifiuti in Italia raggiunge il 52,5%  (+ 5% sull’anno precedente) la quantità raccolta è stata pari a 497,06 Kg per abitante in aumento quindi + 2,2% rispetto all’anno 2015 . Continua quindi  a crescere anche la produzione pro capite di rifiuti, cioè  il quantitativo espresso in chilogrammi di rifiuti  prodotti in un anno da ciascun abitante residente. Il centro Italia è la zona geografica dove si producono più rifiuti urbani pro capite con 548 kg/ab, seguono il nord con  510 kg/ab. ed il sud con 449,96 Kg./ab.

 In Emilia Romagna la gestione dei rifiuti urbani, riportata nel Report 2017  (dati riferiti all’anno 2016) della Regione e di ARPAE, ci consegna una raccolta differenziata al 61,8%  . Per contro, una produzione  di 666 Kg per abitante : + 169 kg/ab/anno rispetto alla media nazionale. I dati  regionali fino ad oggi disponibili riferiti invece all’anno 2017 evidenziano un incremento della raccolta differenziata che tocca il 64,3% (+2,5) con 1.861.000 tonnellate avviate al recupero. Il dato per abitante è di 417 kg./anno di rifiuto differenziato.

La produzione pro capite dei rifiuti urbani nel territorio piacentino è rimasta, nel decennio;  pressoché costante. Infatti nel 2007 si producevano 664 kg. di rifiuti urbani ad abitante e lo stesso dato , 664 Kg., è quello registrato nel 2017.Dal 2012 al 2014 si è registrata una  leggera tendenza alla riduzione, poi la produzione è ritornata a crescere con un picco nel 2016  che ha raggiunto i 679 kg. di rifiuti per abitante  per poi riscendere nel 2017.

Scarica lo studio di Eco Consaul sas

Allegati: pubblicaz-evoluzione-rifiuti-pc-2

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Produzione pro capite dei Rifiuti urbani . Provincia di Piacenza. Classifica 2016

sicurezza ambientale

Nella speciale Classifica Piacentina ricavata dai dati regionali, mentre per quanto riguarda la Raccolta Differenziata  anche i  comuni più grandi hanno ottime o buone performances ( Podenzano 81,4% in prima posizione,  Castel San Giovanni 77%  in sesta , Fiorenzuola con 70,2%  in tredicesima) tra i comuni con minori quantitativi pro capite smaltiti , cioè il quantitativo di rifiuti indifferenziati pro capite avviati allo smaltimento,  troviamo ai primi posti i piccoli comuni (Besenzone al primo posto, San Giorgio al terzo , San Pietro in Cerro al quarto)  anche se  alcuni dei comuni tra i più popolati della provincia (Podenzano al secondo posto, Rottofreno al decimo) hanno fatto registrare  prestazioni molto interessanti.

 Da qualche anno ci si sofferma anche  a riflettere in modo più approfondito sul dato della produzione annuale pro capite di rifiuti, che rappresenta un elemento sostanziale nelle politiche di riduzione. Ecco allora estrapolata dal Report 2017 una graduatoria dei comuni piacentini i cui abitanti  producono meno rifiuti .

In testa soprattutto i piccoli comuni (Besenzone, San Pietro in Cerro, Gropparello) mentre i comuni più grandi ( Rottofreno a parte in dodicesima posizione) sono collocati dalla metà classifica in giù.

Allegati: produzione-procapite-rifiuti-2017-dati-2016-2-1

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La sostenibilità nei siti internet della Grande Distribuzione Commerciale

sicurezza ambientale

La Grande Distribuzione Organizzata e lo Sviluppo Sostenibile

Come si colloca la Grande Distribuzione Organizzata all’interno delle politiche e degli obiettivi che vanno in direzione dello Sviluppo sostenibile? Possiamo anticipare che siamo in presenza di “ sprazzi di sostenibilità “ in ogni grande gruppo. In parte si stanno sperimentando approcci “pratici” anche se in alcuni casi non ancora in modo organico e olistico, alla partecipazione “ civica “ in favore dello sviluppo Sostenibile da considerare come risorsa (operativa, informativa, conoscitiva) rilevante da sviluppare in futuro in una logica di sistema e di approccio complessivo alle politiche aziendali che sposino appieno il concetto di sostenibilità dello sviluppo “.

Diversi Gruppi , i principali, hanno preso molto seriamente le politiche aziendali in direzione dello sviluppo sostenibile e si stanno incamminando ,magari con passo diverso, ma consapevole, in questa direzione. Di seguito presentiamo i risultati di una ricerca sviluppata attraverso i siti internet che illustra come i vari gruppi comunicano pubblicamente le informazioni ambientali e di sostenibilità. Prioritariamente si sono presi in esame e i primi dieci gruppi più importanti della GDO alimentare. I titoli e le relative descrizioni sono sintesi di valori comunicati dai gruppi stessi. I contenuti riportati rappresentano esclusivamente ciò che viene pubblicato nei siti internet del Gruppo Principale (alla data dello Studio) e in alcuni casi delle Aziende collegate facenti parte del gruppo stesso. In alcuni casi si è cercato di rendere discorsiva la forma senza cambiarne o alterarne la qualità e i contenuti .

Allegati: supermercato-del-futuro-2

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La gestione dei rifiuti in Emilia Romagna

sicurezza ambientale

Appuntamento fisso da più di un decennio, anche quest’anno il report “La gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna” ricostruisce lo stato dell’arte della gestione di rifiuti urbani e speciali nella Regione Emilia-Romagna.

I dati contenuti nel rapporto sono quelli relativi all´anno 2016 per i rifiuti urbani e all´anno 2015 per i rifiuti speciali. La base conoscitiva è garantita da un sistema informativo.

In leggero aumento la produzione dei rifiuti urbani in Emilia-Romagna: nel 2016 ne sono stati prodotti oltre 2.900.000 tonnellate, ovvero l’1,1% in più rispetto al 2015.

Nel 2016 la raccolta differenziata ha interessato il 61,8% dei rifiuti urbani raccolti, confermando il trend positivo degli ultimi anni. Più di un terzo della popolazione risiede in Comuni con un tasso di raccolta differenziata superiore al 65%.

A fronte di una produzione complessiva sostanzialmente stabile, sono calati di circa il 3% i rifiuti indifferenziati residui e lo smaltimento in discarica di rifiuti urbani ha registrato un’ulteriore flessione: dall’8,5% del 2015 si è passati al 4,7% del 2016, un dato che colloca la regione ben al di sotto della soglia del 10% prevista come obiettivo al 2035 nel nuovo pacchetto europeo di misure sull’economia circolare.

Sul fronte dei rifiuti speciali i dati più recenti disponibili, relativi al 2015, evidenziano un lieve calo (-5%) della produzione. La forma di gestione prevalente si conferma il recupero di materia, che riguarda oltre il 70% del totale gestito.

Scarica il report rifiuti 2017

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ENTRO IL 30 APRILE SCADENZA DEL MUD (MODELLO DICHIARAZIONE UNICA AMBIENTALE)

sicurezza ambientale

Il Decreto del Presidente del Consiglio del 28 dicembre 2017 contiene la definizione dei soggetti interessati che sono così individuati:

  1. Comunicazione Rifiuti
    • Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
    • Commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
    • Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
    • Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
    • Imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi (così come previsto dall’articolo 184 comma 3 lettere c), d) e g)).

Si ricorda inoltre che sono esclusi dall’obbligo di presentazione del MUD, in base alla Legge 28 dicembre 2015, le imprese agricole di cui all’articolo 2135 del codice civile, nonché i soggetti esercenti attività ricadenti nell’ambito dei codici ATECO 96.02.01, 96.02.02 e 96.09.02.

  1. Comunicazione Veicoli Fuori Uso
    • Soggetti che effettuano le attività di trattamento dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali.
  2. Comunicazione Imballaggi
    • Sezione Consorzi: CONAI o altri soggetti di cui all’articolo 221, comma 3, lettere a) e c).
    • Sezione Gestori rifiuti di imballaggio: impianti autorizzati a svolgere operazioni di gestione di rifiuti di imballaggio di cui all’allegato B e C della parte IV del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152
  3. Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
    • soggetti coinvolti nel ciclo di gestione dei RAEE rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 49/2014.
  4. Comunicazione Rifiuti Urbani, Assimilati e raccolti in convenzione
    • soggetti istituzionali responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati.
  5. Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
    • produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche iscritti al Registro Nazionale e Sistemi Collettivi di Finanziamento.

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